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martedì 27 luglio 2010
giovedì 8 luglio 2010
polipo di cartapesta
Io ed il mio cucciolo ci siamo dilettati a creare questo simpatico polipetto che abbiamo poi appeso nella sua cameretta.
Lo abbiamo fatto muscoloso perché il mio ometto lo voleva forte come lui, tipo Superpolipo.
Queste vacanze estive si stanno rivelando più una prova di forza che un periodo di relax da trascorrere con la propria progenie.
L'ometto, che preferisce ora farsi chiamare giaguaro, è diventato indolente e dispettoso, un attaccabrighe degno di questo nome e per evitare che si faccia male con la sua mania di scalare le montagne lo tengo impegnato come meglio posso.
qualche giorno fa, per esempio, abbiamo fatto la pizza insieme e devo ammettere che era niente male.
Questo lavoro lo abbiamo realizzato disegnando una sagoma di cartone sulla quale abbiamo applicato pezzi di giornale accartocciato per creare il volume
Composta la forma del nostro pesciotto, lo abbiamo ricoperto con due strati di carta igienica e colla diluita con acqua in parti uguali.
Ci vogliono un paio di giorni per farlo asciugare e una volta indurito si dipinge con tempere o acrilici a piacere.
Noi lo abbiamo appeso in camera ma si può anche attaccare alla porta della cameretta con nastro biadesivo, per demilitare il territorio della propria "bestiolina"
Lo abbiamo fatto muscoloso perché il mio ometto lo voleva forte come lui, tipo Superpolipo.
Queste vacanze estive si stanno rivelando più una prova di forza che un periodo di relax da trascorrere con la propria progenie.
L'ometto, che preferisce ora farsi chiamare giaguaro, è diventato indolente e dispettoso, un attaccabrighe degno di questo nome e per evitare che si faccia male con la sua mania di scalare le montagne lo tengo impegnato come meglio posso.
qualche giorno fa, per esempio, abbiamo fatto la pizza insieme e devo ammettere che era niente male.
Questo lavoro lo abbiamo realizzato disegnando una sagoma di cartone sulla quale abbiamo applicato pezzi di giornale accartocciato per creare il volume
Composta la forma del nostro pesciotto, lo abbiamo ricoperto con due strati di carta igienica e colla diluita con acqua in parti uguali.
Ci vogliono un paio di giorni per farlo asciugare e una volta indurito si dipinge con tempere o acrilici a piacere.
Noi lo abbiamo appeso in camera ma si può anche attaccare alla porta della cameretta con nastro biadesivo, per demilitare il territorio della propria "bestiolina"
martedì 6 luglio 2010
Ho guardato i miei figli dormire
Questa notte, preda di un'ansia improvvisa che mi rendeva difficile prendere sonno, ho guardato i miei figli dormire.
Nei loro lettini che ho posizionato sul fianco sinistro e ai piedi del mio letto, sonnecchiavano placidamente.
Improvvisamente ho avuto paura di sbagliare; e se stessi adottando un metodo educativo inadatto?, e se da grandi mi rimproverassero di non aver saputo guidarli al meglio?.
I miei pensieri nascevano dalla consapevolezza di aver sbagliato ieri mattina nel rimproverare il più grande perché mi disubbidiva. Non era questa in realtà la causa del mio malessere.
A farmi saltare la mosca al naso non erano i capricci di mio figlio ma gli atteggiamenti della nonna che come sempre mi scavalcava nell'educare il bambino. Fatto è che ho iniziato, mio malgrado, a tormentare il piccolo per tutto e, me lo riconosco, mi sono comportata da vera stronza con lui.
Più tardi gli ho chiesto scusa ma il senso di amarezza non sono riuscita a scrollarmelo di dosso.
Così mentre il piccino dormiva nella sua posizione preferita; pancia in giù con guanciotta schiacciata per metà dal cuscino e bocca semistorta a forma di cuoricino sbilenco e sbavante, il più grande alternava momenti di quiete a improvvisi respiri smorzati e tremolanti.
Stava avendo un incubo. D'istinto mi sono chinata sul suo lettino e l'ho accarezzato piano sulla guancia mentre una lacrima amara mi ha rigato il viso; mi sentivo tremendamente in colpa.
Dopo averlo rassicurato tenendo la mano calda poggiata sul suo cuoricino in fermento, con mio gran stupore e meraviglia ho visto nascere sul suo bel visino, un sorriso che, nella stanza buia, illuminata solo da una lampada sul comodino, ho creduto fosse rivolto a me e a me soltanto. Dopo finalmente ho trovato la pace.
Nei loro lettini che ho posizionato sul fianco sinistro e ai piedi del mio letto, sonnecchiavano placidamente.
Improvvisamente ho avuto paura di sbagliare; e se stessi adottando un metodo educativo inadatto?, e se da grandi mi rimproverassero di non aver saputo guidarli al meglio?.
I miei pensieri nascevano dalla consapevolezza di aver sbagliato ieri mattina nel rimproverare il più grande perché mi disubbidiva. Non era questa in realtà la causa del mio malessere.
A farmi saltare la mosca al naso non erano i capricci di mio figlio ma gli atteggiamenti della nonna che come sempre mi scavalcava nell'educare il bambino. Fatto è che ho iniziato, mio malgrado, a tormentare il piccolo per tutto e, me lo riconosco, mi sono comportata da vera stronza con lui.
Più tardi gli ho chiesto scusa ma il senso di amarezza non sono riuscita a scrollarmelo di dosso.
Così mentre il piccino dormiva nella sua posizione preferita; pancia in giù con guanciotta schiacciata per metà dal cuscino e bocca semistorta a forma di cuoricino sbilenco e sbavante, il più grande alternava momenti di quiete a improvvisi respiri smorzati e tremolanti.
Stava avendo un incubo. D'istinto mi sono chinata sul suo lettino e l'ho accarezzato piano sulla guancia mentre una lacrima amara mi ha rigato il viso; mi sentivo tremendamente in colpa.
Dopo averlo rassicurato tenendo la mano calda poggiata sul suo cuoricino in fermento, con mio gran stupore e meraviglia ho visto nascere sul suo bel visino, un sorriso che, nella stanza buia, illuminata solo da una lampada sul comodino, ho creduto fosse rivolto a me e a me soltanto. Dopo finalmente ho trovato la pace.
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