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mercoledì 29 settembre 2010

Poesia di Rabindranath Tagore "Quando mi comandi "


Quando mi comandi di cantare, il mio cuore
sembra scoppiare d'orgoglio
e fisso il tuo volto
e le lacrime mi riempiono gli occhi.

Tutto ciò che nella mia vita
vi è di aspro e discorde
si fonde in dolce armonia,
e la mia adorazione stende l'ali
come un uccello felice
nel suo volo a traverso il mare.

So che ti diletti del mio canto,
che soltanto come cantore
posso presentarmi al tuo cospetto.

Con l'ala distesa del mio canto
sfioro i tuoi piedi, che mai
avrei pensato di poter sfiorare.

Ebbro della felicità del mio canto
dimentico me stesso
e chiamo amico te
che sei il mio signore. 



venerdì 24 settembre 2010

poesia di Trilussa

L'automobbile e er somaro

Rottadecollo! - disse un somarello

ner vedè un Automobbile a benzina -

Indove passi tu nasce un macello!

Hai sbudellato un cane, una gallina,

un porco, un'oca, un pollo....

Povere bestie! Che carneficina!

Che fragello che fai! Rottadecollo!

Nun fiottà tanto, faccia d'impunito!

rispose inviperita l'Automobile -


Se vede che la porvere e lo sbuffo

de lo stantuffo t'hanno intontito!

Nun sai che quann'io corro ciò la forza

de cento e più cavalli? E che te credi

che chi vo' fa' carriera se fa scrupolo

de quelli che trova fra li piedi?

Io corro e me n'infischio, e nun permetto

che 'na bestiaccia ignobbile

s'azzardi de mancamme de rispetto!

E ner di' 'ste parole l'Automobbile

ce me'sse drento tanto mai calore

che er motore, infocato,je scoppiò.

Allora cambiò tono. Dice: - E mo'?

Chi me rimorchierà fino ar deposito?

Amico mio, tu capiti a proposito,

tu solo poi sarvà la situazzione.....

Vengo - je diss er Ciuccio - e me consolo

che cento e più cavalli a l'occasione

hanno bisogno d'un Somaro solo!



                                         Trilussa.

  

Omaggio ai bambini

lunedì 13 settembre 2010

Grande festa



L'undici settembre il mio tigrotto ha compiuto quattro anni e mi sono data un gran daffare per organizzargli una festicciola tra amici e parenti( é stata una serata tra adulti perché il poverino compie gli anni sempre qualche giorno prima dell'inizio dell'anno scolastico, quindi non ha ancora la possibilità di farla con i compagni di asilo).
Lui d'altro canto mi ha dato una mano coi preparativi, e mentre io mi affaccendavo a mischiare ingredienti e seguire ricette alla lettera,  il pasticcione mescolava farina e cacao sulla sua panciotta nuda e sulle cosciotte magre.
Già perché secondo una sua stramba teoria i dolci vengono meglio se fatti indossando solo un paio di pantaloncini. Dato che ultimamente si identifica col temibile T. Rex, sulla sua torta, non poteva non mancare la zannuta e per niente carina "Mammazzilla" dell' "Era Glaciale". Per realizzarla mi sono serviti:
Un pandispagna di 24 cm di diametro la ricetta la trovate qui  
 Per la crema cioccolato-caffè
 Ingredienti:
500ml di latte
1 uovo
80g di zucchero
20g di farina
30g di cacao amaro
1 tazzina di caffè
25g di cioccolato fondente

Procedimento
Scaldiamo il latte col caffè. Intanto montiamo l'uovo con lo zucchero e quando il composto risulterà bello gonfio, aggiungiamo, sempre mescolando, la farina, il cacao e il latte caldo. Quindi versiamo il tutto nella pentola, mettiamo sul fuoco.  Portiamo a bollore e quando la crema velerà il cucchiaio sarà pronta. Spegnamo e aggiungiamo il cioccolato, mescoliamo bene per farlo sciogliere:

Per la bagna ho fatto sciogliere 2 cucchiai di zucchero in 200 ml di acqua e una volta freddato lo sciroppo, ho aggiunto una tazzina di caffè decaffeinato.

Per guarnire ho usato 500ml di panna vegetale colorata con colorante alimentare blu e giallo per creare il verde,
e ho impreziosito con un'ostia disegnata, confettini, fiorellini e confetti al cioccolato.
E' stato un successone.

A vivacizzare l'atmosfera è poi intervenuta mia cognata che con dei semplici palloncini ha fatto divertire i bambini per tutta la sera.
Infatti una volta gonfiati, questi palloncini, venivano lanciati in aria ed emettendo suoni equivoci, volavano come impazziti nel cielo. I piccoli si tenevano la pancia dal ridere, è stata una vera gioia vederli così sereni e felici.
A volte basta davvero poco.