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lunedì 29 marzo 2010

terrore notturno.

Non avevo idea di quanto fosse scioccante assistere ad un episodio di pavor, o terrore notturno del proprio figlio. E' già la terza volta che succede e mi sono ripromessa di parlarne col pediatra. Per ben tre volte nell'ultimo mese il mio piccino ha iniziato ad urlare all'improvviso durante il sonno e, giunta di fronte al suo lettino me lo ritrovo seduto tremante sul letto con gli occhi sbarrati e lo sguardo nel vuoto. E' chiaramente addormentato, mentre indica urlando un punto alla parete. Se provo ab abbracciarlo mi respinge aumentando il tremore e gridando sempre più forte. Il padre spaventato, gli fa mille domande mentre io cerco di rassicurarlo  meglio che posso. Ci vogliono almeno dieci minuti prima che riesco ad abbracciarlo ma non basta. Trascorriamo un quarto d'ora durante il quale mio figlio alterna momenti di calma a riprese di crisi. Io vorrei piangere tutte le volte e mi detesto come madre. Mi accuso dei suoi malesseri e rivivo la giornata appena trascorsa alla ricerca di episodi che possano aver scatenato tale terrore. L'ultima esperienza si è verificata ieri notte; lui ha iniziato a piangere chiedendo perché se ne stessero tutti andando via mentre lui aveva qualcosa pesante attaccata ai piedini che gli impediva di seguirli. Ho cercato più volte di stringerlo a me, ma sembrava terrorizzato dalla mia presenza. Ho letto che è del tutto normale che bambini così piccoli vivano questo genere di situazioni, specialmente se stanno affrontando un periodo di stress. Il mio tigrotto è diventato da poco fratello maggiore ed ha iniziato il primo anno d'asilo, se non è stress questo?!!..
Mi domando se dovevo lasciar perdere la materna  per questo anno. Forse avrei dovuto dar retta a chi mi ammoniva  che il trauma del distacco e la gelosia del fratello erano troppo da sopportare tutte in una volta. Genitori non si nasce ma si diventa anche sbagliando, spero solo di non aver fatto un errore troppo grande.